“Ciò che inferno non è”

A cura di Margherita Turato, 1AL

Come si giudica un libro? Cosa può essere definito bello e cosa no? Sinceramente, non ne ho idea! Tutto ciò che si può fare, è semplicemente leggere e farsi un’opinione, trovando autonomamente qualità positive o negative. Io vi consiglio quindi “Ciò che inferno non è”. In questo racconto di Alessandro D’Avenia la protagonista è una e una soltanto: la realtà. Il romanzo tratta di argomenti veritieri, che accadono sotto i nostri occhi da adolescenti, senza che ce ne accorgiamo, tutti i giorni. Ha come personaggi principali, un diciassettenne e un prete del quartiere Brancaccio di Palermo e ci fa immergere in una realtà che definiremmo parallela, per quanto lontana crediamo che sia dalla nostra. In questo libro ci troviamo in un quartiere che esiste realmente, dominato dalla mafia. La normalità di chi vive in quel luogo, che ci sembra così remoto, non è lontanamente paragonabile a quella che noi tutti definiremmo tale. Questo libro affronta argomenti molto delicati e pesanti, ma esponendoli con un linguaggio estremamente semplice, che talvolta può sembrare perfino poetico. Quindi, cari colleghi, rompete gli indugi ed immergetevi coraggiosamente nella lettura.