Recensione fullmetal alchemist brotherhood

Se cercate un manga che abbia all’ interno: comicità, azioni movimentate, spiegazioni inimmaginabili e scene strappalacrime questo è il manga giusto.  

Fullmetal alchemist di Hiromu Arakawa pubblicato la prima volta nel 12 luglio 2001 sulla rivista Monthly shonen Gangan per poi essere raccolto in volumi ha sempre attratto in modo costante un numero incalzante di spettatori, tra cui me, anche dopo 22 anni dalla sua prima uscita.

Questo manga è anche uno dei manga di maggior successo commerciale in Giappone, superando le 50 milioni di copie vendute.

Mi sono subito innamorato di questi volumi e ogni giorno in cui li avevo a portata di mano li leggevo e rileggevo continuamente fino allo sfinimento, era come se ci fosse un legame tra me e il fumetto, (che tra l’altro, detto tra di noi, è uscito lo stesso giorno del mio compleanno).

Oltre al manga ho visto anche l’anime ed entrambi i “formati” mi hanno fatto riflettere sul significato di tante emozioni che pensavo che non servissero a niente.

Questo manga è la storia di 2 fratelli fin da piccoli appassionati di alchimia che, dopo aver perso la madre, infrangono una delle regole più importanti tra gli alchimisti: cercare di riportare in vita qualcuno.

Purtroppo, la trasmutazione umana fallirà ed entrambi i fratelli ne pagheranno le conseguenze.

Dal momento in cui prendono questa decisione, accadrà di tutto: alleanze con nemici, infrazioni, tradimenti e tanto altro ancora.

Consigliato ad appassionati e non.

Leonardo Maestrelli 1B