LE DONNE E IL DENARO

A cura di Emma Traversone, 4R

Lo scorso 8 marzo, come ogni anno, è stata celebrata la Giornata internazionale dei diritti delle donne, comunemente chiamata Festa della donna. Tale ricorrenza è volta a ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze verso le donne. Sottolinea quindi la necessità del pieno raggiungimento dei diritti delle donne. 

Se in Italia il divario tra uomini e donne sembra ormai colmato nelle sfere dell’istruzione e della salute, sono ancora presenti forti differenze nell’ambito politico ed economico-lavorativo. Ad esempio, quando si tratta di denaro, in Italia tra donne e uomini la parità di genere è ancora un obiettivo da raggiungere. 

Nell’aprile 2020, il Museo del Risparmio di Torino ha realizzato, con il sostegno di Intesa Sanpaolo S.p.A., una ricerca volta a esaminare il rapporto tra digitalizzazione e consapevolezza finanziaria in Italia.

Come testimoniano i dati di questa indagine, le donne hanno un minore accesso al mondo del lavoro (il 59.4% lavora o è in pensione, rispetto all’81.5% degli uomini) e pertanto una minore indipendenza economica (solo il 37.8% delle donne italiane è completamente indipendente vs il 63.4% degli uomini). Di conseguenza, solo il 67.2% delle donne ha un conto corrente che gestisce in totale autonomia (vs l’81.6% degli uomini).

L’analisi della situazione economica italiana mostra un quadro di un Paese ancora squilibrato, in cui lo stipendio delle donne è nella maggioranza dei casi inferiore a quello degli uomini. 

È inferiore anche la quota di chi investe denaro: il 26.7% delle donne investe il proprio risparmio, quasi la metà rispetto agli uomini.

Per le donne l’importanza del gestire o cogestire il denaro assicura di non dover subire ricatti o umiliazioni, che possono essere inferti anche attraverso le parole. Essere dipendenti da qualcuno, generalmente dal proprio compagno o marito, non aiuta l’autostima e annulla ogni libertà di scelta. Non dover pensare alla gestione dei soldi non è un atto di libertà ma un atto di sottomissione.

È quindi importante educare i giovani e in particolare le donne al risparmio e all’investimento. La cura del denaro richiede il tempo di pensare e decidere cosa fare sulla base delle proprie entrate periodiche e dei propri progetti futuri. Non dedicare tempo a questi aspetti significa non avere chiare le conseguenze delle proprie scelte, non essere in grado di programmare, e in molti casi lasciare ad un’altra persona decidere della propria vita.

Risparmiare è per le donne anche una risposta al bisogno di sicurezza per la gestione degli imprevisti, una “forma di cautela” verso il futuro, e consente di creare dei progetti. 

Come concretizzare tutto ciò? Come afferma la direttrice del Museo del Risparmio Giovanna Paladino in un’intervista apparsa su Donna moderna di Myriam Defilippi del 26 novembre 2020, è necessario: “Primo: mettere tra le priorità l’indipendenza economica, per non trovarsi a chiedere i soldi per la sopravvivenza. Secondo: non delegare la cura dei soldi al partner, partecipare alla gestione del budget e alla pianificazione familiare. Terzo: pensare al lungo termine, pensione compresa, informarsi anche se si è appena entrate nel mondo del lavoro. Il 24 novembre abbiamo proposto un appuntamento online con l’Inps su questo tema: Donne e cura del denaro (si trova sul sito del museo, ndr). Ricordiamocene: non è mai troppo presto per occuparci dei nostri soldi”.

Fonti: 

museodelrisparmio.it

Donna moderna

intesasanpaolo.com

Foto di Danil Pelissero