Sport = Passione

A cura di Caterina Tarroni, 4AL

Nonostante il periodo difficile, la passione non si spegne. `

I due giovani tifosi fremono all’idea di tornare a formare insieme a migliaia di persone “il dodicesimo giocatore” e non hanno mai smesso di sognare San Siro. I colori delle due acerrime nemiche milanesi si intrecciano così in un unico desiderio “tornare allo stadio”.

Nicolò e Antonio, in ogni caso, non si perdono nessun particolare e seguono con la stessa passione di prima questa strana e surreale stagione calcistica.

Nicolò Pisano (IV AL), interista

È l’anno giusto?

“Potrebbe essere l’anno giusto. Soprattutto perché non abbiamo coppe che ci distraggono, Champions League, Europa League, Coppa Italia, ma ci concentriamo soltanto sul campionato; in questo modo abbiamo sempre una settimana di tempo per preparare la partita, i ragazzi sono rilassati, non hanno altri stress e hanno più tempo per recuperare da infortuni.

Allo stesso tempo, però, non può essere considerato l’anno giusto proprio perché siamo usciti dalle coppe. Non essere più in gara per la Coppa Italia è una delusione; le possibilità le avevamo, ma non sono state sfruttate al massimo.

Dipende dal punto di vista, però tutto sommato sì, per ora sì, è l’anno giusto.”

Lukaku è il vostro attaccante più forte degli ultimi 10 anni?

“Assolutamente no. Dal punto di vista calcistico io lo odio, è insopportabile, di persona mi sembra un bravo ragazzo, è un cucciolo.

Usa il suo fisico al massimo: 1,92m per 100kg di corpo sfruttato al meglio.  Nel gioco dell’allenatore Conte è fondamentale: quando in possesso palla, Lukaku, riesce a tenere il pallone e fa giocare tutta la squadra, ma davanti alla porta non è quasi mai decisivo, non ha tecnica. Icardi che c’era prima era decisamente meglio di lui, come anche Milito con cui abbiamo fatto il triplete; il migliore, anche se è stato un po’ di tempo fa, è stato Ronaldo, “il fenomeno”.  È sicuramente l’attaccante più forte che abbiamo avuto, era proprio su un altro pianeta.”

Se avessi budget infinito e potessi comprare un solo giocatore, quale compreresti?

“In questo momento io comprerei, ovviamente, il migliore del mondo, Messi, sicuramente più forte di Cristiano Ronaldo. Ti dirò anche che quest’estate siamo stati molto vicini all’acquisto; però abbiamo avuto problemi di budget e anche lui è stato un po’ titubante perché il Barcellona non sta passando un bel periodo e quindi ha preferito concludere lì e pensare cosa fare più avanti. Anche nel 2006 stavamo per prenderlo, ma non siamo stati abbastanza convincenti da riuscire a portarlo a casa.”

La mancanza di pubblico sta influenzando in qualche modo le partite?

“San Siro è uno stadio difficile, è grandissimo, favoloso, importante, è infatti soprannominato la Scala del calcio. Allo stesso tempo punisce tanto, anche un nuovo giocatore, un nuovo acquisto o un ragazzino appena arrivato. San Siro non lascia scampo che sia Inter o Milan; qualsiasi cosa succeda, nel bene o nel male, è sempre pronto: se un giocatore sbaglia un passaggio importante, o non è in grado di sostenere certi ritmi di una partita difficile, lo stadio fischia e insulta; quando fa cose grandiose invece  ha 80 mila tifosi che lo portano in cielo, anche da questo si riconoscono i grandi giocatori, quelli che sanno gestire la pressione degli sguardi di 80000 persone.

Quindi, durante le partite, il tifo può essere sia un punto a favore che a sfavore.”

Ti manca andare allo stadio?

“Ovviamente. Ogni volta che entri in quello stadio sei accolto in una maniera che è incredibile, un’atmosfera fantastica: i cori, il pre-partita, l’ansia durante i big match, quelli tosti che piuttosto che vederli vorresti sotterrarti, però devi rimanere lì a sostenere.

Penso che manchi a tutti andare allo stadio, anche per le minime cose: i tornelli, trovarsi con gli amici prima della partita, entrare.”

Antonio Dileo(IV AL), milanista

Ibra è il migliore attaccante che avete mai avuto?

“Assolutamente no. È il miglior giocatore che potremmo avere in questo periodo di rinascita, è una persona carismatica che viene seguita da tutto lo spogliatoio, è un punto di riferimento. 

Tuttavia non è il miglior attaccante che abbiamo mai avuto: Van Basten è stato nettamente meglio.”

Se avessi budget infinito e potessi comprare un solo giocatore, quale compreresti?

“Mbappé e Håland, fra quelli ancora in attività. Sono entrambi giovanissimi e hanno delle prospettive da top del mondo: Mbappé  sarà sicuramente uno dei bomber più forti del mondo nel giro di 2-3 anni e Håland è già uno dei giocatori più forti al mondo.

Fra le vecchie glorie, Cruijff., il Milan nella sua storia annovera alcuni dei più grandi giocatori, quindi già mi ritengo soddisfatto, ma vedere un calciatore del genere con la maglia rossonera sarebbe stato interessante. Cruijff ha rivoluzionato il calcio e bisogna riconoscerlo.”

Ti darebbe più fastidio se lo scudetto lo vincesse l’Inter o la Juve?

“Normalmente direi l’Inter: la Juve ormai sono abituato a vederla vincere, quindi non mi fa né caldo né freddo. 

Se dovesse vincere l’Inter i tifosi inizierebbero a denigrare il Milan definendolo seconda squadra di Milano: mi darebbe molto piu’ fastidio.”

Pensi che senza il tifo qualcosa sia cambiato nelle partite?

“Assolutamente sì. Senza il tifo si è persa una delle componenti fondamentali del calcio: quella del calore dello stadio. Se non fossero importanti i tifosi all’interno di una partita, si giocherebbe nelle palestre, al chiuso, senza pubblico; invece si gioca negli stadi proprio perché il pubblico è fondamentale all’interno della partita ed è il dodicesimo in campo.”

Ti mancano i cori dello stadio?

“Sì. Quando finirà questo periodo tornare allo stadio sarà una delle prime cose che vorro’ fare:  tornare a tifare la mia squadra da bordo campo, anche se comunque ci sono cose sicuramente più importanti che vorrei fare prima. Tornare allo stadio sarebbe una dimostrazione della fine di questo periodo. Mi manca tifare dal vivo e sarei molto contento di poter tornare a farlo il prima possibile.”