Il Moreschi chiede salvezza e Mencarelli interviene

A cura di Lorenzo Padovani 4CL

Venerdì 5 marzo alcune sezioni del triennio hanno avuto la fortuna di partecipare a uno dei numerosi progetti organizzati dall’istituto, “l’incontro con l’autore”, protagonista del quale altri non poteva che essere il romano Daniele Mencarelli, lo scrittore e poeta vincitore del Premio Strega giovani 2020, con il romanzo “Tutto chiede salvezza”.

I ragazzi hanno avuto il piacere di poter porre delle domande, ricevere consigli e sviluppare vere e proprie discussioni con l’autore; Mencarelli ha parlato di quanto sia difficoltoso al giorno d’oggi avviare la propria carriera da scrittore e ha risposto a domande di puro stampo filosofico riguardo al significato del libro. Molto utili e apprezzate sono state le risposte di Mencarelli, specialmente per il loro essere molto autobiografiche e dunque molto coinvolgenti per i ragazzi.

Ecco qualche informazione sull’autore:

  • nato a Roma nel 1974, vive ormai ad Ariccia da diversi anni.
  • Inizia a pubblicare nel 1997 e da allora ha scritto diverse opere poetiche unite in varie raccolte, ad esempio “I giorni condivisi”, “Bambino Gesù ospedale pediatrico” o “Guardia alta”.
  • Nel 2014 approda pure nel mondo della narrativa con il testo “Luci di Natale” e nel 2018 esce il suo primo romanzo “La casa degli sguardi”.
  • Come già riportato, vince nel 2020 il Premio Strega giovani con il romanzo “Tutto chiede salvezza”. 

Per chiunque fosse interessato al romanzo “Tutto chiede salvezza”:

Riportiamo qui il riassunto della trama tratta dal sito www.danielemencarelli.it.

Ha vent’anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un T.S.O (trattamento sanitario obbligatorio). È il giugno del 1994, un’estate di mondiali. Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto: cinque uomini ai margini del mondo. Personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui. Come lui incapaci di non soffrire, e di non amare a dismisura. 

Il racconto si muove dagli occhi senza pace di Madonnina, alla foto in bianco e nero della madre di Giorgio, dalla gioia feroce di Gianluca, all’uccellino resuscitato di Mario, sino al nulla spinto a forza dentro Alessandro.

Accomunati dal ricovero e dal caldo asfissiante, interrogati da medici indifferenti, maneggiati da infermieri spaventati, Daniele e gli altri sentono nascere giorno dopo giorno un senso di fratellanza e un bisogno di sostegno reciproco mai provati. Nei precipizi della follia un’umanità creaturale, a cui Mencarelli sa dare voce con una delicatezza e una potenza uniche.