Leggere il mondo a quindici anni

a cura di Caterina Tarroni, 5^AL

Martedì 1 marzo I ragazzi di 2AL hanno partecipato al progetto “Leggere il mondo”, portato avanti dalla Fondazione Mondadori in collaborazione con la giornalista Emanuela Colaci.

Giovanni Tarroni, rappresentante di classe, ci parla del progetto e del prodotto finale, risultante di un lavoro fatto dagli studenti a seguito dell’incontro. 

  1. Puoi spiegare ai lettori in cosa consisteva il progetto?

In un primo momento la giornalista ci ha incontrati in classe. L’incontro è iniziato con una discussione, portata avanti dalla giornalista con un powerpoint,  sui problemi di attualità del mondo, in particolare sul conflitto tra Ucraina e Russia e sulle fonti delle notizie che circolano in questo momento.

Successivamente sono state affidate a diversi gruppi quattro sfaccettature del conflitto in corso che ogni gruppo doveva poi presentare come post di Instagram con le informazioni prese da internet ma anche con informazioni ricavate dalla discussione avvenuta durante l’incontro.

  1. Cosa hai imparato sulle fonti attendibili?

Come ci è stato spiegato dalla giornalista non tutte le cose che leggiamo sono vere. E’ difficile però distinguere le fonti attendibili da quelle non attendibili Infatti la giornalista stessa ci ha consigliato dei siti attendibili da cui ricavare informazioni per ricerche o anche fotografie.

Il sito dell’ANSA per quanto riguarda informazioni globali, Euronews per cio’ che accade in Europa e il Post.

  1. Ti sei mai accorto di di aver condiviso una fake news?

Quando e’ scoppiata la pandemia di COVID19, nemmeno gli esperti avevano informazioni precise sul virus e sulle azioni che le persone dovevano compiere per proteggersi da esso. Quindi circolavano moltissime notizie confuse e contraddittorie e credo che ognuno di noi abbia creduto a fake news e le abbia condivise.

  1. Come mai avete deciso di trattare come unico argomento la guerra in Ucraina?

Perché in quel momento era la principale notizia che girava su ogni piattaforma e probabilmente tutti erano al corrente di quello che stava accadendo. Quindi è stato anche giusto approfondire più specificatamente ciò che stava accadendo. Inoltre in una guerra le fake news sono spesso un’arma.

Parliamo del conflitto in Ucraina.

  1. Hai paura?

Al momento non ho paura. Non mi impressiona, non sono angosciato né ansioso. Perché prima di questo conflitto si leggeva delle guerre in Afghanistan o in Iraq e per adesso mi trovo a pensare che sia una cosa abbastanza simile a questo tipo di conflitti.

  1. Pensi che i paesi europei e della NATO stiano facendo abbastanza per aiutare l’Ucraina?

Penso che al momento l’Ucraina non sia lasciata da parte e che tutti i paesi si  stiano attivando per dare supporto al Paese in diverse maniere, direttamente e indirettamente, mandando per esempio risorse e soldati, ma anche accogliendo gli sfollati nelle proprie città, dando in generale degli aiuti. Quindi sotto questo punto di vista stanno veramente aiutando molto l’Ucraina.

Per adesso secondo me, per non aggravare la situazione, gli altri paesi e la NATO non dovrebbero intervenire militarmente, possono lasciare il giudizio militare all’Ucraina.

  1. Come pensi si possa risolvere il conflitto?

L’Ucraina deve riuscire ancora a contrastare l’esercito russo, fino a quando la Russia non viene completamente isolata dal resto del mondo, dal punto di vista economico, delle risorse e delle materie prime e aspettare che perda ogni contatto con il resto del mondo. A quel punto l’esercito sarà costretto a fermarsi.

  1. Come immagini il futuro dell’Europa dopo il conflitto?

Immagino un’Europa più consapevole, più unita, più capace di trovare delle soluzioni velocemente tutti insieme e con un rapporto di fiducia forte tra uno Stato e l’altro.