Bookcity

Ciao a tutti ragazzi e ben trovati! Sapete cos’è successo proprio qui aMilano poche settimane fa? C’è stata la “Grande Festa del Libro”: Bookcity! Questa iniziativa è davvero vasta, pensate che offre una possibilità per emergere a decine e decine di scrittori ed editori di tutta Italia e questo da undici anni. A Bookcity ce n’è per tutti i gusti, poiché offre svariati incontri che trattano dei temi più disparati, ma in ogni caso i lettori e le loro opinioni vengono sempre messi in primo piano e visti come protagonisti.Bookcity Milano si articola in una manifestazione di tre giorni (più uno dedicato alle scuole), durante i quali vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, a partire da libri antichi, nuovi e nuovissimi, dalle raccolte e biblioteche storiche pubbliche e private, dalle pratiche della lettura, non come evento individuale, ma collettivo. Questa è solo uno dei tanti progetti promossi dalla città al fine di rinnovare la sua immagine culturale, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.Attenzione: troppo stacco tra i due argomenti. Bisogna inserire una frase di introduzione, per esempio: tra tutte le attività promosse, ho deciso di presentarvi…Arrivano completamente inaspettate. Durano pochissimo, talvolta solo qualche settimana, poi vengono represse. Ma in quel poco tempo succedono cose tali da rimanere per sempre incise nella memoria collettiva :Sono le rivolte popolari. La storia, almeno nell’ultimo millennio, è tutta punteggiata da momenti critici in cui una massa di persone decide che il futuro così come lo vede non gli piace, e prova a cambiarlo. Ecco di cosa parlava l’evento che oggi vi voglio presentare. Il migliore dal mio punto di vista. Tenutosi domenica 19 novembre nella sala grande del teatro Franco Parenti. Si tratta di Una conferenza di Alessandro Barbero Il cui titolo era “All’arme, all’arme, i priori fanno carne!” Tratto dall’omonimo libro.Il Medioevo non fa eccezione e anzi è un periodo macchiato di sangue: anche allora infatti non sono mancati movimenti insurrezionali che nel loro sviluppo iniziale non sembrano affatto distinguibili dalle più travolgenti rivoluzioni moderne. In particolare nella seconda metà del Trecento se ne sono concentrati così tanti da costituire un’anomalia. Alessandro Barbero racconta proprio le più spettacolari fra queste insurrezioni. Per molto tempo gli storici hanno visto nel loro fallimento non solo la prova che i rivoltosi non avevano nessuna possibilità di riuscire, ma che non perseguivano neppure un obiettivo consapevole. Nulla di più falso: i rivoltosi sapevano quello che stavano facendo, avevano rivendicazioni precise e si battevano consapevolmente per realizzarle. In questione ci sono tre rivolte: quella dei Ciompi (a Firenze) nel 1378, la Rivolta Inglese 1381, la Rivolta dei Tuchini (1386-1391) e la Rivolta della Francia del Nord (1328). Tutte e quattro le rivolte hanno una cosa in comune: il popolo ha sentito che stava subendo un’ingiustizia ed è corso ai ripari, pur sapendo dei rischi che avrebbe corso se si fosse ribellato. Questo a mio avviso è un messaggio di grande importanza per tutti noi, poiché diamo per scontata la nostra libertà, ma per quelle persone, settecento anni fa, non lo era e per ottenerla dovevano combattere. Per fortuna ad oggi non è più così, ma dobbiamo stare attenti e vigili per evitare di perdere quella libertà per cui si è combattuto.Questo è tutto da Bookcity. Vi ringrazio tantissimo per l’attenzione e vi ricordo che Bookcity è per tutti, chiunque voglia può partecipare e l’ingresso è totalmente gratuito. Fateci un pensierino per l’anno prossimo.Furio Pianigiani 1DL