Unica, Inno alla Danza

Domenica 21 maggio 2023, un gruppo di studenti di 2^D accompagnati da alcuni professori, hanno assistito allo spettacolo: “Unica, Inno alla Danza”, presso il Teatro Arcimboldi di Milano.

Lo spettacolo vedeva coinvolti gli allievi del Centro Formazione Aida del quale fa parte il nostro compagno Martino Orsingher

L’esperienza è stata particolarmente emozionante e ci ha permesso di scoprire un mondo che conoscevamo poco ed il sacrificio che compie quotidianamente Martino, che abbiamo deciso di intervistare.

Martino ha 16 anni e viene da Morbegno, in provincia di Sondrio. Ha iniziato a ballare all’età di 8 anni, la passione per la danza gli è stata trasmessa da sua madre che quand’era giovane era una ballerina a livello amatoriale. 

Nell’estate 2021 ha vinto una borsa di studio per frequentare un anno in accademia ed ha deciso di cogliere quest’occasione d’oro. Dunque, ha lasciato la sua famiglia e i suoi amici per trasferirsi a Milano, trovando alloggio presso il convitto Nazionale Pietro Longone. Mentre l’anno scorso tornava a casa ogni weekend, quest’anno, a causa degli allenamenti il sabato, ha iniziato a tornare a casa ogni due settimane e, in vista dello spettacolo, ha ridotto ulteriormente le visite alla famiglia.

Il nostro compagno si è avvicinato al mondo della danza “per caso”. Alcuni amici di famiglia lo avevano visto ballare ed avevano consigliato a sua madre di portarlo ad una lezione di prova. Inizialmente la danza non lo coinvolgeva molto ma essendo portato, ha deciso di continuare fino a che la danza non ha iniziato a piacergli.

Oggi con la danza vive una relazione di amore e odio, perché è una disciplina che richiede impegno e sacrificio. Sopporta anche una forte pressione psicologica a causa della continua ricerca della perfezione, quasi inesistente, che i canoni di questa disciplina gli impongono. Per giunta, ballando davanti ad uno specchio ci si pone di fronte alle proprie imperfezioni, per questo sotto un certo aspetto, a detta sua, la danza ti distrugge ma d’altro canto ti forgia e ti rende più oggettivo.

Alla domanda: “Qualcuno ha mai ostacolato il tuo percorso?”, la risposta è stata negativa. La famiglia lo ha sempre sostenuto nelle sue scelte. Anche i suoi amici e gli insegnanti lo hanno supportato durante il suo percorso e quelle rare volte in cui qualcuno gli ha mancato di rispetto, si è lasciato scivolare i commenti addosso.

Martino ha sempre pensato che i pregiudizi delle persone riguardo al mondo della danza maschile fossero sbagliati. Dopotutto, la danza maschile è puramente maschile. In questa disciplina, l’uomo esibisce ruoli di potenza, forza ed eleganza. Un insegnamento importante da tenere a mente, ma che spesso gli stessi ballerini sottovalutano, è che fuori dalla sala si può amare chi si vuole, ma in sala si è uomini.

Il nostro compagno non sa ancora dove sarà tra qualche anno, ma prevede una crescita personale ed un avanzamento nel suo percorso. 

Alessandra Di Stefano e Caterina Pitto

Classe 2^D